Continuo a leggere, un romanzo dopo l'altro.
E stavolta tocca al romanzo "Le donne dell'acquasanta"
La trama: Palermo 1987. Lavorano in coppia, in sincorno perfetto Franca e Rosa: le dita sottili ed esperte arrotolanon foglie di tabacco da mattina a sera. Amiche da sempre, le due ragazze sono cresciute insieme in un borgo di pescatori spalmato ai lembi della città, accanto alla Manufattura Tabacchi dell'Acquasanta. Diverse come il sole e la luna, impetuosa Franca e timida Rosa, respirano tutto il giorno l'aria greve della fabbrica, sotto lo sguardo predatorio dei padroni. Anche fuori da lì, il mondo delle sigaraie è governato dagli uomini - mariti, padri, fratelli: il lusso delle ville al centro lo possono solo sognare, e se lo conoscono è perchè si sono vendute ai signori che le abitano per arrotondare la misera paga da tabacchine. Perderla è impensabile, e per questo le madri sono costrette a tenersi i figli neonati legati dietro la schiena, mentre faticano chine sui sigari. Ma all'ennesimo sopruso, Franca decide che è ora di alzare la testa e lottare per un diritto che alle femmine sembra negato: la dignità. Così insieme a Rosa e Salvo, un sindacalista che ha il suo stesso spirito indomito e appassionato, combatterà per aprire un baliatico all'interno della Manifattura, uno dei primi asili per i figli delle lavoranti in un fabbrica del Regno. E scoprirà il prezzo da pagare per difendere le proprie idee e il proprio amore. Una storia vera, di riscatto e amicizia, che illumina una battaglia pioneristica e ancora sconosciuta, sullo sfondo di una Palrmo che non finisce mai di incantarci.
Periodicamente è come se sentissi il bisogno di leggere qualcosa ambientato nella mia terra e ciò che attrae la mia attenzione sono quasi sempre le storie di donne siciliane e nulla più di questo romanzo può incarnare quindi questa mia passione.
Primo romanzo della Maccani che leggo, mi è piaciuto moltissimo lo stile scorrevole, tuttavia alcune parole in dialetto siciliano me le sarei risparmiate, perchè se in alcuni casi rafforzavano ciò che l'autrice voleva trasmettere, a mio parere in altri casi non aggiungevano nulla e non rafforzavano il dialogo, come in genere il dialetto fa.
La storia coinvolge, come potrebbe coinvolgere un film commedia seppur con qualche tratto crudo e drammatico.
Mi sento di consigliarlo? Sì, assolutamente.
E voi state leggendo qualcosa in questo periodo? Io vi confesso che ho il carrello di Amazon pieno di libri!
Un abbraccio e al prossimo post!
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