Solito appuntamento sulle mini recensioni dei libri che leggo..
Stavolta non avevo alte aspettative..
Non avevo voglia di leggere un romanzo ambientato in Sicilia, a maggior ragione di un romanzo ambientato in Sicilia e che avesse come protagonista una vicequestore.
Tuttavia mi è stato regalato e quindi eccomi qui...
Trama: Mentre Catania è avvolta da una pioggia di ceneri dell'Etna, nell'ala abbandonata di una villa signorle viene ritrovato il corpo di una dona mummificato dal tempo. Del caso è incaricato in vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, trentanovenne palermitana trasferita alla Mobile di Catania. La casa è fatiscente, pressoché abbandonata dal 1959 e salturariamente abitata da Alfio Burrano, unico erede del patrimonio di famiglia. Risalire all'identità del cadavere è complicato, e per riuscirci alla testarda e scontrosa Vanina servità l'aiuto del commissario in pensione Biagio Patané. Distrincandosi tra le ragnatele del tempo, il vicequestore svelerà una storia di avidità e risentimento che tutti credevano ormai sepolta per sempre, e che invece trascinerà con sé una striscia di sangue fino ai giorni nostri.
Inizio dicendo subito che la scrittrice ha avuto molto coraggio nel pubblicare un romanzo avente come protagonista un vicequestore e ambientarlo in Sicilia, perché anche se è vero che gli ambienti non sono gli stessi è anche vero che fare il paragone con i romanzi di Andrea Camilleri viene troppo facile e spontaneo. Paragone che ovviamente non può essere minimamente fatto a mio parere.
Tuttavia l'ho trovato scorrevole, "facile", una lettura leggera da sotto l'ombrellone, particolarmente carino perchè ambientanto nella mia città.
Nonostante sia un poliziesco non mi ha coinvolta tantissimo...
Ho un altro romanzo dello stesso genere... gli darò una seconda possibilità!
Un abbraccio a tutti e al prossimo post!
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