Completare la lettura di questo romanzo è stato difficile; un po' per colpa della stanchezza, un po' perché era composto da poco più di 800 pagine, un po' perché ormai il mio tempo libero è ridotto all'osso. Vi confesso che ci ho impiegato quasi 10 mesi e forse anche per questo non me lo sono goduto al massimo.
Inschiallah di O. Fallaci
Il romanzo parla della vita del contingente italiano a Beirut.
La guerra fa da cornice agli amori, i dolori, le crisi esistenziali che vivono i soldati italiani, il tutto intrecciandosi con la vita di alcuni personaggi autoctoni.
Molti sono i personaggi che compaiono nel romanzo, le loro vite non si intrecciano se non a livello militare; li troviamo tra i vari capitoli del romanzo, non consecutivi e questo forse ha fatto sì che non mi affezionassi a nessuno di loro.
Il filo conduttore del romanzo è l'equazione di Boltzmann, che per me che ho studiato chimica è un pilastro della conoscenza.
L'equazione di Boltzmann, S = klogW, ci dice che uno sistema tende in modo spontaneo a disporsi in più stati, detto volgarmente, un sistema tende in modo spontaneo ed ineluttibile al maggior grado di disordine.
E' stato il primo romanzo di Oriana Fallaci che ho letto e nonostante abbia apprezzato il modus cogitandi della scrittrice, devo anche ammettere che non mi ha rapita il cuore.
I lunghi dialoghi nei dialetti, è vero che danno "verità" al personaggio, ma personalmente non li ho apprezzati.
Mi sono anche detta che probabilmente non ho uno spessore culturale tale da poter capire al 100% questo romanzo, ma è anche vero che è pur sempre un romanzo.
La crudeltà della guerra viene sfiorata e tocca maggiormente la sensibilità del lettore quando essa si abbatte sui bambini e sugli indifesi.
Dopo questa lettura impegnativa vi confesso che ho già deciso di leggere qualcosa di più leggero.
E voi avete mai letto qualcosa di Oriana Fallaci? Cosa mi consigliereste di leggere di questa scrittrice?
Un abbraccio a tutte e buone feste!!!
Inschiallah di O. Fallaci
Il romanzo parla della vita del contingente italiano a Beirut.
La guerra fa da cornice agli amori, i dolori, le crisi esistenziali che vivono i soldati italiani, il tutto intrecciandosi con la vita di alcuni personaggi autoctoni.
Molti sono i personaggi che compaiono nel romanzo, le loro vite non si intrecciano se non a livello militare; li troviamo tra i vari capitoli del romanzo, non consecutivi e questo forse ha fatto sì che non mi affezionassi a nessuno di loro.
Il filo conduttore del romanzo è l'equazione di Boltzmann, che per me che ho studiato chimica è un pilastro della conoscenza.
L'equazione di Boltzmann, S = klogW, ci dice che uno sistema tende in modo spontaneo a disporsi in più stati, detto volgarmente, un sistema tende in modo spontaneo ed ineluttibile al maggior grado di disordine.
E' stato il primo romanzo di Oriana Fallaci che ho letto e nonostante abbia apprezzato il modus cogitandi della scrittrice, devo anche ammettere che non mi ha rapita il cuore.
I lunghi dialoghi nei dialetti, è vero che danno "verità" al personaggio, ma personalmente non li ho apprezzati.
Mi sono anche detta che probabilmente non ho uno spessore culturale tale da poter capire al 100% questo romanzo, ma è anche vero che è pur sempre un romanzo.
La crudeltà della guerra viene sfiorata e tocca maggiormente la sensibilità del lettore quando essa si abbatte sui bambini e sugli indifesi.
Dopo questa lettura impegnativa vi confesso che ho già deciso di leggere qualcosa di più leggero.
E voi avete mai letto qualcosa di Oriana Fallaci? Cosa mi consigliereste di leggere di questa scrittrice?
Un abbraccio a tutte e buone feste!!!
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