Qual è stata la lettura che mi ha fatto compagnia in queste ultime sere??? Eh già, perchè purtroppo sto riuscendo a leggere solo di sera...
Il figlio maschio di G. Torregrossa - trama: "Che può fare un uomo per garantirsi l'eternità, se non passare il testimone al figlio maschio?" si domanda il vecchio don Turiddu Ciuni, mentre sente che la vita gli scappa via. Non si dà pace che la moglie si sia ostinata a far studiare tutti e dodici i loro figli, femmine comprese, e che nessuno di loro voglia occuparsi del feudo di Testasecca, nell'entroterra siciliano. La delusione più grande gliel'ha data ovviamente il primogenito, Filippo, che alla terra ha preferito la letteratura, aprendo una libreria e pure una casa editrice. "Grandissime minchiate", secondo l'anziano padre. Non la pensa così Concettina, che adora quel suo fratello sognatore e - siamo nel 1934 - vede in lui la possibilità di un futuro migliore per l'intera famiglia. Ma il destino si divertirà a sovvertire ogni aspettativa e, negli ottant'anni di storia raccontati in questo romanzo, chiamerà proprio lei, le sue figlie e le nipoti, a dimostrare quella straordinaria capacità di resistere che è propria di ogni donna.
Che bel romanzo! Bello è proprio l'aggettivo giusto. Lo stile è scorrevolissimo, lineare e qualche cenno di siciliano non disturba il lettore. Tuttavia ogni capitolo ha come protagonista un personaggio diverso che è vissuto in anni diversi per questo non si fa in tempo ad affezionarsi ad uno che voltando pagina se ne inizia a leggere di un altro. Solo verso la fine vi è una certa continuità. La storia è vera, di vita; per questo forse è riuscita a coinvolgermi, perchè mentre lo leggevo mi sembrava di essere entrata a casa della famiglia Cavallotto e di essere stata invitata a bere un caffè seduta al tavolo di una cucina in un caldo pomeriggio estivo mentre ascoltavo la storia della loro famiglia.
Lo consiglio!!!
Il figlio maschio di G. Torregrossa - trama: "Che può fare un uomo per garantirsi l'eternità, se non passare il testimone al figlio maschio?" si domanda il vecchio don Turiddu Ciuni, mentre sente che la vita gli scappa via. Non si dà pace che la moglie si sia ostinata a far studiare tutti e dodici i loro figli, femmine comprese, e che nessuno di loro voglia occuparsi del feudo di Testasecca, nell'entroterra siciliano. La delusione più grande gliel'ha data ovviamente il primogenito, Filippo, che alla terra ha preferito la letteratura, aprendo una libreria e pure una casa editrice. "Grandissime minchiate", secondo l'anziano padre. Non la pensa così Concettina, che adora quel suo fratello sognatore e - siamo nel 1934 - vede in lui la possibilità di un futuro migliore per l'intera famiglia. Ma il destino si divertirà a sovvertire ogni aspettativa e, negli ottant'anni di storia raccontati in questo romanzo, chiamerà proprio lei, le sue figlie e le nipoti, a dimostrare quella straordinaria capacità di resistere che è propria di ogni donna.
Che bel romanzo! Bello è proprio l'aggettivo giusto. Lo stile è scorrevolissimo, lineare e qualche cenno di siciliano non disturba il lettore. Tuttavia ogni capitolo ha come protagonista un personaggio diverso che è vissuto in anni diversi per questo non si fa in tempo ad affezionarsi ad uno che voltando pagina se ne inizia a leggere di un altro. Solo verso la fine vi è una certa continuità. La storia è vera, di vita; per questo forse è riuscita a coinvolgermi, perchè mentre lo leggevo mi sembrava di essere entrata a casa della famiglia Cavallotto e di essere stata invitata a bere un caffè seduta al tavolo di una cucina in un caldo pomeriggio estivo mentre ascoltavo la storia della loro famiglia.
Lo consiglio!!!
Non l'ho letto e dopo la tua recensione me ne pento! Dal titolo non mi ispirava più di tanto, ma tu mi hai conquistata e ora voglio leggerlo!
RispondiEliminaVedrai che ti conquisterà pagina dopo pagina!
EliminaSembra un romanzo molto bello, mi sa che lo cerco! :)
RispondiEliminaLo è davvero! Baci Saretta!
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